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Si racconta che quando il barone de La Brède e di Montesquieu giunse a Torino, disse che nella città i "muri parlavano": forse intendeva riferirsi alle decorazioni che su porte e portoni costituiscono una sorta di "corpo di guardia" simbolico per tanti edifici. E poi telamoni, cariatidi, mensole, architravi e altre parte dell'architettura storica del centro cittadino, aggregati in una singolare osmosi che affascina e a volte inquieta, che offre mille occasioni per dare spazio alla fantasia, per immaginare disegni esoterici, riferimenti allegorici comprensibili a pochi eletti, visioni, giochi geometrici...